5/30/2014

Diverse cose, tutte liete e importanti.

Su minima&moralia, è uscita QUESTA mia lunga ed esclusiva intervista a Paolo Virzì.
Sempre su m&m, qualche giorno fa è uscito QUESTO mio racconto inedito.

Sul suo blog, invece, Timothy Dissegna RECENSISCE il mio Stalin + Bianca.
Giovanni Turi, su VITA DA EDITOR, parla del mio romanzo e di quello di Sergio Peter, entrambi editi da Tunué.
Roberto Sturm, per Una casa sull'albero, scrive una SPLENDIDA RECENSIONE di Stalin + Bianca.

NOTA DI SERVIZIO: martedì 3 giugno, alle 14:30, sarò intervistato su Radio Onda d'Urto da Giambattista Santoni.

5/25/2014

Un po' di rassegna stampa.

Stalin + Bianca recensito su Satisfiction, ad opera del bravissimo Enzo Paolo Baranelli. Potete leggere QUI

QUI, invece, trovate una mia intervista rilasciata a Tiscali Spettacoli.

Un'altra intervista, rilasciata dall'editor Vanni Santoni a Linkiesta. Potete leggerla QUI

Per chiudere, UN'ALTRA RECENSIONE uscita su Ideelibri.


5/20/2014

Una recensione, una videointervista e un appuntamento in tv.

Segnalo un po' di cose, giusto per rimettermi in pari.
Domani, verso le 15:00, Stalin + Bianca sarà uno dei libri del mese consigliati dal programma Ti racconto un libro, in onda su Iris Mediaset.

QUESTA, invece, è una bella recensione di Panorama.

In chiusura, invece, vi lascio questo video in cui, al minuto 1:11, ci sono io con le occhiaie e la sciarpa che spiego a Fanpage.it cos'è la Letteratura per me.


5/13/2014

Nuove recensioni e segnalazioni e un'intervista.

Di ritorno dal Salone del Libro, procedo ad aggiornare la rassegna stampa di Stalin + Bianca:

Vanni Santoni parla dei romanzi Tunué sul Corriere Toscana. Potete leggerlo QUI.
Nel corso del Salone, invece, Digi.TO mi ha fatto alcune domande e io ho risposto queste robe.
QUI, in aggiunta, potete leggere un resoconto firmato Bookblog (La Stampa) della presentazione tenutasi il 10 maggio, nello Spazio Autori del Salone del Libro.
Inoltre, Stalin + Bianca approda sull'Unità, col consueto BUGIARDINO di Marilù Oliva.

5/05/2014

Ogni romanzo è un romanzo di autofiction.

Scrivendo Stalin + Bianca, mi sono chiesto più volte dove fosse il mio io, dove fossero, all'interno del romanzo, le mie caratteristiche di essere umano, la mia sensibilità.
Finivo una scena, la rileggevo, a volte mi piaceva anche, ma cosa c'entravo io con la storia di un ragazzino di periferia, uno con baffi enormi e problemi nella gestione della rabbia? Stalin vive un quartiere da schifo, dove i topi gironzolano per strada e le persone se ne stanno in casa, rintanate, depresse. Stalin sa picchiare, perde la testa, fa male agli altri. Cosa c'entro io?
Non fatico ad ammetterlo: sono cresciuto in un ambiente agiato, benestante, e non ho mai picchiato nessuno. Se ci provassi, sembrerei Woody Allen alle prese con un capo ultras. Il mio quartiere è fatto di villette a schiera e giardinetti pubblici, fontane con l'acqua potabile e zone barbecue. Il mio protagonista lo disprezzerebbe, direbbe che è una zona per privilegiati.
Infatti è vero, sono stato fortunato. Se ho potuto scrivere Stalin + Bianca, portarlo a termine con serenità e senza pressioni economiche, lo devo al mio status e al fatto che nessuno mi è venuto a prendere a calci nel culo, come forse avrei meritato, costringendomi a lavorare e a vedere come funziona là fuori.
Ho scritto il romanzo, prendendomi tutto il tempo necessario, e pian piano la figura di Stalin cambiava. Non era più la storia di un bullo di periferia, uno da cui guardarsi le spalle. A un certo punto, infatti, Stalin malmena il patrigno e scappa di casa con Bianca, una ragazza cieca per cui nutre sentimenti profondi, mai confessati. Adesso era diventata una storia d'amore, lo spaccato di due adolescenti che fuggono da loro stessi, in un mondo ostile, disperato, che li ha disabituati ad accorgersi di quanto affetto e quanto bene permanga, sepolto dalle macerie, nascosto dal panorama.
Sono convinto, e qui lo ammetto, che ogni romanzo sia un romanzo di autofiction.
Infinite volte, ho provato le stesse emozioni di Stalin. Ho scritto un romanzo sulla rabbia perché ho passato gran parte della vita ad essere arrabbiato. Ho scritto un romanzo d'amore perché l'amore è una delle poche cose che conosco. Ho scritto un romanzo sul disagio, sui sensi di colpa postumi all'ira, dove Stalin perde la testa, malmena un ceffo che l'ha preso in giro e poi vomita sull'asfalto. Eppure non è una storia violenta, di ragazzini che si atteggiano a gangster – anzi, è una storia sugli attacchi d'ansia, su quel senso di inadeguatezza tipico dell'adolescenza.
Ogni romanzo nasce da una traccia autobiografica, da un moto interiore. Anche i più assurdi, i più distopici. Anche i fantasy coi draghi e i nani e gli elfi. Anche la Bibbia – il primo, vero ansiolitico della Storia. E Stalin + Bianca vorrebbe spiegare, o almeno provarci, quanto vivere sia difficile, quanto l'ira nasconda una grande fragilità interiore, il timore perpetuo di spezzarsi dentro. In questo senso, Stalin + Bianca è un romanzo di autofiction.

"Stalin + Bianca" su Pagina99.

Segnalo questa recensione di Stalin + Bianca, uscita su Pagina99.
Vi ricordo ancora che il libro uscirà il 15 maggio, in tutte le librerie, edito da Tunué. 
 
 

5/03/2014

"Stalin + Bianca" su Il Fatto Quotidiano di oggi.

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Vi ricordo che il libro uscirà il 15 maggio, in tutte le librerie, edito da Tunué.